Lo Spirito del Padre, di certo,
qualcosa vuole da me,
Lui che così bene
s'è congiunto con me,
al punto da farsi
insolubile da me.
Lo Spirito paterno
ha una sua vita,
dal suo Amore è sortita,
e non è che si senta pentita
dal momento che alla morte
se n'è ita.
Quaggiù non fa altro che amare,
spingendosi fino
a lasciarsi odiare;
alla morte dell'Amore
riesce a sottostare,
perché Lui il piccolo
ambisce fare,
con un Amore
che è tutto sacrificale.
Il piccolo: è nel talamo eternale, (1)
ma la vita dell'Amore
non vi può trovare.
Vi è tutto tendenziale,
pronto a farsi
in talamo metamorfosale (2),
ove conseguire
la sua voglia discensionale,
fino a toccare
la morte eternale.
Questa impensata
e sconosciuta vita
vuole che dalla mia sia vissuta.
La mia vita
è assai articolata;
quella fisica è oltremodo svariata:
abitare e riposare nel mio casolare;
coprire e vestire il mio corpo mortale;
mangiare e bere per poterlo alimentare;
lavorare per potermi il cibo procurare;
divertire per poterlo ricreare.
Sempre pronta quella razionale
a informare (3) la mia vita corporale:
è il mio pensare,
è il mio escogitare,
e il mio riflettere,
è il mio meditare,
è il mio ragionare,
è il mio indagare,
è il mio parlare,
è il mio ascoltare.
Vita fisica e spirituale,
questo è il mio vivere mortale.
Le due vite:
l'umana mia e la divina sua,
vanno in congiunzione
in ogni singola mia azione.
Vivendo io amo me,
amo il Padre che è con me,
amo i fratelli che sono accanto a me,
fino a lasciarmi odiare
tutto quello che ho con me.
Ho beni componenti:
corpo animato
con uno spirito creato.
Ho beni aderenti:
occorrono alla crescita
cui sono avviato.
Ho beni inerenti:
dignità e autorità
che mi fanno da comitato (4).
In due noi siamo,
in due noi facciamo,
in due diventiamo,
in eterna comunione
per sempre ci fissiamo.
Il raggio d'Amore paterno
che in me s'è insediato,
vi giunge ben qualificato (5):
Moribile: è uscito
dal talamo metamorfosato,
a morte sicura se ne va votato.
In malattia dunque
può essere infilato,
e per azioni successive
in morte può essere inoltrato.
Una morte che mi toglie
finanche il fiato,
quando penso che il corso della mia
è ben determinato
e alla fin fine
morte morta sarà maturato.
Mentre la sua
è una morta sconfinata,
pronta a rimanere morte viva,
se non potrà in tempo essere rientrata.
E chi mai una vita divina
può mandarla in malattia?
Il Padre da solo s'è fatto disponibile
per una simile via.
Io, certo, non gli ho impresso
questa tragica agonia;
né sapevo né volevo
all'iniziar di vita mia.
Di sicuro uno che sapea,
uno che volea e ben potea;
uno che dirigea la morte dell'Amore,
là dove non scorrea.
Fu Satana, la divorziata,
che già s'era tolta
la vita dell'Amore angelicata,
per fissarsi eternamente
in una morte disperata,
traendo con sé
una parte della famiglia angelicata,
che sortì angelica famiglia sua infernalizzata.
Al compiersi del mio Battesimo Cresimato
Satana d'un balzo
su di me s'è scaraventato.
L'armoniosa comunione
tra corpo animato
e spirito Spiritato
dallo pneuma agentato,
con un fendente
me l'ha spezzata;
una scintilla animalesca
ha fatto sprigionata:
la forza dell'istinto m'è scoppiata.
Lo spirito Spiritato
che dall'alto
tutto dirigea,
brutalmente
viene detronizzato;
mentre l'istinto,
che sul fondo giacea,
al comando
viene elevato.
Spirito Agentato
in direzione mia
me l'ha bloccato;
me ne è venuto
uno Spirito di amore Egoisticizzato,
di vita privato
e in morte gettato.
Spirito Agentato da forma nuova
viene stampato:
la forma dell'istinto,
che lo fa Istintivizzato.
Un meccanismo automatico infernale
me ne ha ricavato;
spirito Spiritato fedelmente agentato
formano un meccanismo
perfettamente programmato
a produrre in continuità inalterata
morte viva dell'Amore
all'eterno avviata.
Amore di odio va chiamata,
Amore di morte va individuata.
L'amarmi è già odiare;
ciò e chi mi piace,
me li fa afferrare;
ciò e chi non mi piace,
me li fa eliminare.
Satana m'ha deviato la marcia dell'Amore:
vivente mi avrebbe fatto l'amare,
fino a lasciarmi odiare;
morente ora mi fa l'amarmi
fino a odiare.
Così l'Amore paterno agentato
volge in continua malattia,
è la sua drammatica agonia,
che può maturare
nell'eterna morte mia.
Due malattie procedono allineate:
la vita fisica va al male
della fisica morte;
la vita dell'Amore va al male
della pneumatica morte (6).
Automatica la prima:
la fisica procede da sola;
automatica la seconda:
pure essa procede da sola.
Non occorre pensarle,
non occorre volerle.
Alla fisica mi sento subito contro,
mentre a quella dell'Amore
gioioso io vo' incontro;
ne ho un magico piacere
che non fa fatica
a farsi prontamente volere,
mentre la morte viva dell'Amore
vi scorre beata,
sotto quel sentire
che la fa mimetizzata (7).
Un grande segno
il Padre va gettando
sulla scena del mondo
che si sta sfideando (8):
colle nuove generazioni
lo va componendo
perchè a ciascuno
sia di monito stupendo:
Come il drogarsi
è piacere di morte fisica
lenta e progressiva,
Così l'amarsi
è piacere di morte dell'Amore
lenta e progressiva,
ma né l'una né l'altra
si riesce a sentire,
perché il piacere non me le lascia apparire.
E' questa la malattia dell'Amore:
Male che non sento.
(1) Talamo eternale: è la sorgente della vita; l'eternale sorgente è la Trinità infinita e increata.
(2)Talamo metamorfosale: è la sorgente della vita dell'Amore paterno per noi. Il Padre l'ottiene con una trasformazione dello Spirito suo in vivibile da una creatura: può darsi da vivere e può essere vissuta.
(3) Informare: la mia razionalità imprime una forma superiore alla mia vita fisica; l'animale mangia in modo ben diverso dall'uomo.
(4) Da comitato: dignità umana e autorità di chi fa scorrere le sue ricchezze interiori negli altri, vanno coll'essere che vive in terra.
(5) Ben qualificato: ha in sé qualità ben specificate. Esse sono: Espropriabile, Cedibile, Concepibile, Vivibile; ma su tutte queste emerge la sua Moribilità: può essere trascinato alla morte viva propria dell'Amore paterno.
(6) Pneumatica morte: è la morte dello Spirito di Amore del Padre, azionata dall'Agente suo, trasformato da Satana in Agente di morte.
(7) Mimetizzata: è morte vera quella che scorre, ma è coperta così bene dal piacere che non la si scopre minimamente. Quando viene allo scoperto non ci si può più liberare, se non rendendola solubile col dolore.
(8) Sfideando: ve perdendo la sua fede religiosa.